Melania Rea, Sara Tommasi forse vittime di un sistema scoperto da Paolo Ferraro: un magistrato coraggioso

20.08.2013 19:08

Melania Rea, Sara Tommasi forse vittime di un sistema scoperto da Paolo Ferraro: un magistrato coraggioso

  • Venerdì, Agosto 23, 2013

paolo ferraro

-R. C.- 23 agosto 2013- E’ difficile credere che i governi della Terra, avvalendo di equipe di neuropsichiatri abbiano sperimentato e messo a punto tecniche di manipolazione mentale su civili e militari.

L’eredità del MK-ULTRA è stata invece continuata e sviluppata nel progetto MONARCH ed esportata nei Paesi dove la presenza dei Servizi inglesi e americani è forte.

In Italia le infiltrazioni dei servizi segreti e delle sperimentazioni psichiatriche avvengono non solo in cliniche quanto all’interno degli avamposti militari, come scoperto e reso pubblico proprio dal magistrato Paolo Ferraro.

E si torna alla caserma di Pascoli Piceno dove prestava servizio come addestratore il caporalmaggiore Salvatore Parolisi, il marito di Melania Rea.

Un mese prima della morte della donna, Ferraro avrebbe incontrato Melania nei corridoi della procura di Roma, pare fosse lì  per incontrare un magistrato. Melania probabilmente era a conoscenza di pratiche irriferibili all’interno della caserma di Ascoli, e alla Cecchignola di Roma.

Una sorta di girone infernale, a detta di Paolo Ferraro, basi segrete per la manipolazione mentale, angherie sulle reclute, festini a base di sesso e droghe.

E la storia parte proprio dalla Cecchignola, dove Paolo Ferraro si trasferisce nel 2008, per iniziare la convivenza con una nuova compagna, in un appartamento destinato ai militari.

Fatto di per sé strano, l’ex marito della donna, sottufficiale dell’esercito, non si oppone a quell’unione, anzi sembra incoraggiarla.

Tutto il condominio è abitato da soggetti appartenenti all’esercito e qualcosa comincia ad insospettire il magistrato: strani sguardi d’intesa tra vicine di casa, che però non si parlano, anzi all’apparenza sembrano detestarsi, bambini che sembrano automi.

Soprattutto Ferraro è preoccupato dall’atteggiamento della compagna, troppe zone d’ombra nel suo passato, troppe anomalie nel presente., compreso il rapporto violento con il figlio dodicenne.

La donna ammette di aver fatto parte di una specie di setta, ma sono racconti zeppi di blackout, di lacune. Una personalità borderline, paranoica, associata, nei momenti di lucidità, alla consapevolezza di essere sottomessa alla volontà altri.

Ferraro si insospettisce sempre più, capisce di essere sorvegliato  dai vicini che ne controllano i movimenti e decide di registrare quanto avviene in quella casa durante le sue assenze, e l’incubo ha inizio.

Quando il magistrato si reca al lavoro, l’appartamento viene occupato da diverse persone che ne hanno addirittura le chiavi, le registrazioni non lasciano dubbi; la sua compagna si mostra docile, accondiscendente, si sentono, frasi, cantilene che le vengono ripetute, sussurrate, frasi in latino, o anagrammi

La voce atona di lei che risponde come un automa a comandi di altre persone. Gemiti suoni risposte strozzate, tentativi di rifiuto “Bevi. No non mi va”. Quindi, inconfondibili, i rumori di rapporti sessuali multipli con il coinvolgimento di minori.

Così acquistano un senso anche le dichiarazioni di Sara Tommasi, implicata in un giro di prostituzione e pellicole porno.

La Tommasi ha sostenuto di essere stata drogata e manipolata, seguita e ricattata per farla tacere “Mi mettono in casa il gas dai bocchettoni. Mi addormento e dormo tantissimo. Mi danno sostanze perché sia più lasciva durante le riprese, dietro ci sono i servizi segreti”. Esagerazioni di una starlette in cerca di facile visibilità?  Delirio di una mente fragile? Forse, però il pensiero corre anche alle cene eleganti di Arcore e , ancora più inquietante, alservizio escort gestito dalla Camorra, nonché secondo la procura di Napoli, da Fabrizio Corona e Lele Mora.

Ma torniamo a Ferraro e al ruolo della sua compagna. La donna sarebbe stata, a sua insaputa, scelta e programmata per adescare il magistrato, per entrare nella sua vita. Il problema sarebbe sorto quando lei si è effettivamente innamorata di Ferraro, scatenando un contrasto tra i comandi subipnotici e i suoi sentimenti.

La programmazione si basa proprio sulla capacità di dissociazione che consente la creazione di nuove personalità indipendenti l’una dall’altra.

Per questo nei file audio e nella vasta documentazione raccolta da Ferraro si distinguono degli immediati passaggi da uno stato di coscienza a un altro, con cambio evidente di tono di voce e di personalità – tre, di cui una di ragazzina – innescato a seconda delle volte da un semplice comando, invito, suono.

Il pm mette la compagna di fronte all’evidenza, l’ascolto dei file audio. Lei dapprima si mostra incredula, poi impaurita, adottando un atteggiamento aggressivo negando l’autenticità dei nastri.

Anche il padre e l’ex marito della donna si mostrano reticenti, stanno sulla difensiva, come se sapessero molto di più di quanto volessero dire. Ferraro decide di depositare una denuncia, di aprire un fascicolo presso la procura di Roma, ma commette l’imperdonabile errore di aver indagato come privato in una vicenda più grande di lui.

Ma non poteva essere consapevole della tempesta che si andava scatenando,un sistema in cui massoneria, occultismo e servizi segreti erano solo la punta dell’iceberg: una tempesta che lo avrebbe spazzato via.

I poteri occulti e non lo hanno fermato, carriera stroncata, Trattamento sanitario obbligatorio, somministrazione forzata di psicofarmaci, tutto “per il suo bene”.

Ferraro è però  riuscito a superare in qualche modo tutto questo, a rendere pubblica la sua storia, addirittura a scherzarci sopra, con un vantaggio, adesso conosce il nemico

Ora l’ex magistrato sa, e anche se gli mancano ancora dei tasselli che solo una buona conoscenza dell’occultismo e del sistema delle sette sataniche può fornire.

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