TAVISTOCK PSICHIATRIA DEVIATA, PROFILI, OMICIDI PIU' O MENO ILLUSTRI
Il
Tavistock Institute ha influenzato e influenza tuttora, sia
direttamente che indirettamente e in tale profondità, la nostra
vita. Tutte le tecniche del modello Tavistock hanno un unico scopo:
stroncare la forza psicologica di un individuo e renderlo debole,
impotente e controllabile. Qualsiasi tecnica che induce al crollo
dell'unità familiare e dei principi morali che una famiglia può
dare ai suoi membri, viene usata dagli scienziati di Tavistock come
arma di controllo di massa. I metodi della psicologia Freudiana
comportamentale inducono disturbi mentali permanenti destabilizzando
il carattere di chi si sottopone a quei trattamenti. Alle vittime
viene poi raccomandato di "instaurare nuovi rituali di
interazione personale", che significa indulgere anche in brevi
rapporti sessuali che realmente lasciano i partecipanti alla deriva
senza stabili relazioni sociali nella loro vita. E in Italia come
siamo messi? Male, anzi direi molto male. Ultimo caso, ma non l’unico
è quello di Luigi Cancrini, psichiatra psicologo e “ipnoterapeuta”,
denunciato dal Magistrato Paolo Ferraro con dettagliate indicazioni
nel MEMORIALE … Emerge dal diario del padre del Magistrato che
venivano organizzate sedute nascoste dal dott. Luigi Cancrini il
quale utilizzava lo squilibrio di “alcuni parenti” e la loro
aggredibile sfera ….. il tutto ha facilitato il compito per la
distruzione della sfera affettiva-relazionale tra la famiglia di
origine e il dott. Paolo Ferraro. Luigi Cancrini cofondatore e
attuale presidente del Centro Studi di Terapia Familiare e
Relazionale ha avuto fin dall'inizio regolari rapporti di scambio
culturale e di ricerca con tutti i più importanti Istituti di
Terapia Sistemica americani ed europei: rapporti reciproci di
collaborazione sono stati stabiliti in particolare con la Tavistock
Clinic di Londra. Se poi da Roma ci spostiamo su a Trieste fermandoci
per un momento a Portogruaro (VE) si scopre che in questo piccolo
paese della provincia di Venezia venne negli anni 80 fondata una
setta dal nome Telsen Sao o Cenacolo 33. Una baby sitter, di nome
Annalaura Pedron, fu trovata uccisa, seminuda, sul divano
nell’appartamento in cui lavorava a Pordenone. L'assassino la
soffocò con un cuscino dopo averle avvolto nastro adesivo intorno al
collo. La ragazza frequentava la setta Telsen Sao. Dopo 20 anni si
sono riaperte le indagini e Renato Minozzi fondatore del cenacolo 33
e di Telsen Sao, aspetta con fiducia che sia fatta giustizia, e
parlando del gruppo ha detto: «Eravamo accomunati dalla ricerca del
paranormale, al confine tra realtà e fantasia. Ci vedevamo il
mercoledì o giovedì sera per un incontro informale e poi la
domenica per una giornata di festa e giochi». Riferendosi
all’omicidio di Annalaura Pedron, Minozzi esclude ogni collegamento
con la setta. Il 2 febbraio del 1988 era un altro mondo. Oggi che il
mondo è cambiato, con il Dna hanno scoperto un imputato: un ragazzo
di 14 anni, David Rosset. Oggi è un uomo di 40 anni. Paola Pedron,
la mamma di Annalaura, dice che per tutti questi 20 anni «con David
ci camminava insieme, vivendo fra di noi normalmente, accanto a me e
senza mai nascondere gli occhi». Ma veramente è stato David a
uccidere Annalaura? Il processo si riaprì nel febbraio del 2010
davanti al tribunale dei minori di Trieste. I difensori di David
Rosset, Esmeralda Di Risio e Filomena Acierno, sollevano
un’eccezione. Secondo loro, infatti, il presidente del collegio
Vincenzo Colarieti (uomo dall’indubbia moralità “leggete
PANORAMA n°7 del 1989”) si sarebbe già occupato dell’inchiesta
nel 1994: tra le 9 mila pagine che danno corpo ai 16 faldoni
dell’indagine, hanno trovato, proprio in fondo, un documento che
richiama il fascicolo 604/88 contenente una sentenza del pretore di
Pordenone pronunciata l’8 ottobre 1990. Avverso quella sentenza,
l’imputato per tre ipotesi di reato, l’ex patron di Canale 55
Ottavio Ermini (deceduto nell’ottobre 2002 nelle isole Comore),
aveva presentato appello. Si tratta di un verbale in cui risulta
facente parte della corte d’appello Vincenzo Colarieti, avverso un
procedimento esperito in pretura. Nel diritto di procedura penale
l’incompatibilità è evidente ma si decide ugualmente di renderlo
compatibile attraverso una forzatura giuridica. Sorpresa. Il giudice
Vincenzo Colarieti viene rieletto presidente del collegio giudicante
e decide di nominare dei consulenti psichiatrici per valutare la
colpevolezza/innocenza di David Rosset. Questa la nomina: Dott.
Andrea Clarici che si è formato nell’Osservazione Infantile
(Infant Observation) e in Psicoterapia Psicoanalitica per l’Infanzia
e l’Adolescenza e la Famiglia presso il Centro Studi Martha Harris
(Clinica Tavistock — sedi di Venezia, Firenze e Londra). A Londra è
stato psicoterapeuta onorario presso il Great Ormond Street Hospital
for Sick Children, dove ha svolto attività nell’Èquipe per i
disturbi alimentari e nell’Équipe contro l’abuso emozionale.
Diplomato in Infant Observation - Modello Tavistock. Dott .Calogero
Anzallo Psicopatologo forense (master biennale Università di Torino
direttore del corso Prof. Ugo Fornari ( quell’ Ugo che con la sua
perizia mandò in galera Anna Maria Franzoni); esperto in
sperimentazione clinica dei farmaci. Ecco cosa dicono le perizie: è
emerso che David Rosset avesse un forte ritardo nella maturazione e
che quindi nel 1988, anche se i 14 anni li aveva compiuti da poco,
era come se fosse più giovane. Alla “maturazione anagrafica” non
corrispondeva insomma quella psichica». Assolto! Sarà interessante
capire se sia stata considerata influente l’appartenenza alla setta
Telsen Sao, se l’ambiente in cui era cresciuto avesse potuto
condizionarne il comportamento. Per risolvere questo processo
bisognerebbe semplicemente rispondere a due domande:
Di chi è il terzo profilo genetico identificato sul luogo del delitto, nell’appartamento di via Colvera, il 2 febbraio 1988? Impossibile saperlo dall’unico indagato, David Rosset, in quanto, come sua facoltà, non ha mai parlato prima e durante il processo. Di chi ha paura David Rosset?
Di chi è il terzo profilo genetico identificato sul luogo del delitto, nell’appartamento di via Colvera, il 2 febbraio 1988? Impossibile saperlo dall’unico indagato, David Rosset, in quanto, come sua facoltà, non ha mai parlato prima e durante il processo. Di chi ha paura David Rosset?
Sembra
un caso molto simile a quello di Simonetta Cesaroni a Roma non
credete?
M.ATTARD.
( POST ripreso da facebook )