2.4 UNA SENTENZA a STRUTTURA DELIROIDE, CONTINUANO
LEGGI ASCOLTA DATI FATTI PROVE E DIFFONDI OVUNQUE USANDO IL IL WIDGET MULTIFUNZIONE IN FONDO ALLA PAGINA O ALLA COLONNA DI SINISTRA
I TRE VIDEO COMPRESSI INVIATI A TUTTE LE MAGISTRATURE E VERTICI ISTITUZIONALI
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Inviamo a tutte le magistrature la segnalazione formale con finale richiesta direvisione della delibera che ha dispensato dal servizio il magistrato Paolo Ferraro, (e relativi allegati) . gia' inviata via pec alle principali autorita' competenti., segnalando che tutti gli atti, documentazioni e prove dirette sono pubblicate e diffuse anche tramite la messa a disposizione del dvd-iso “il filo del magistrato” ver. 1000finale scaricabile direttamente ed in perfetto anonimato al link
https://www.mediafire.com/file/58cy33wao91psou/IL_FILO_DEL_MAGISTRATO_1000.iso
DVD DISTRIBUITO ANCHE TRAMITE SITO
https://dedaloeilnonogirone.altervista.org.
Dalla sentenza ultima segnalata emerge quello che non aggettiviamo e commentiamo ulteriormente ora, .. in modo talmenteevidente da sconcertare chiunque.
PaoloFerraro PatriziaStefania Eugenia Foiani.https://www.mediafire.com/file/58cy33wao91psou/IL_FILO_DEL_MAGISTRATO_1000.iso
DVD DISTRIBUITO ANCHE TRAMITE SITO
https://dedaloeilnonogirone.altervista.org.
Dalla sentenza ultima segnalata emerge quello che non aggettiviamo e commentiamo ulteriormente ora, .. in modo talmenteevidente da sconcertare chiunque.
Rinnovola mia fiducia nelle istituzioni e nei magistrati e la richiesta di attivazione, studio e intervento collettivo, visto che la vicenda coinvolge la stessa reale indipendenza della magistratura e concerne una realta' minoritaria e nascosta. tutto e' di una evidenza non piu' occultabile.
Paolo Ferraro
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AL Presidente della Repubblica
e Presidente del CSM
S.E. Sergio Mattarella
suo recapito presso il CSM
protocollo.csm@giustiziacert.it
e posta PEC Segretariato Generale della Presidenza dellaRepubblica
protocollo.centrale@pec.quirinale.it
AL MINISTRO DI GIUSTIZIA PRO TEMPORE
TRAMITE CAPO DI GABINETTO
capo.gabinetto@giustiziacert.it
e p.c.
dirigente.ispettorato@giustiziacert.it
AL Vice Presidente del CSM
prof. Giovanni Legnini
protocollo.csm@giustiziacert.it
Al Primo Presidente della Corte di Cassazione
Pres.te Giovanni Mammone
primopresidente.cassazione@giustiziacert.it
Al Proc. Generale presso la Corte di Cassazione
Pres.te Riccardo Fuzio
prot.pg.cassazione@giustiziacert.it
AI consiglieri membri togati e non del CSM
protocollo.csm@giustiziacert.it
e rispettivi indirizzi mail presso CSM @cosmag.it
dott.Giuseppe Fanfani
dott.ssa Paola Balducci
dott.Renato Balduzzi
dott.Alessio Zaccaria
dott.Rosario Spina
dott.Lucio Aschettino
dott.Ercole Aprile
dott.Piergiorgio Morosini
dott.Massimo Forciniti
dott.Luca Forteleoni
dott.Antonio Ardituro
dott.Antonio Leone
dott.ssa Maria Rosaria San Giorgio
dott.Valerio Fracassi
dott.Fabio Napoleone
dott. Lorenzo Pontecorvo
dott.Nicola Clivio Claudio
dott.ssa Maria Galoppi
dott.Francesco Cananzi
dott.Aldo Morgigni
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Roma 16 maggio 2018
ALLEGATI VIA PEC
ALLEGATI CHE SARANNO DEPOSITATI AGLI UFFICI PROTOCOLLO DEL CSM E DELMINISTERO DI GIUSTIZIA.
AL Presidente della Repubblica
e Presidente del CSM
S.E. Sergio Mattarella
suo recapito presso il CSM
protocollo.csm@giustiziacert.it
e posta PEC Segretariato Generale della Presidenza dellaRepubblica
protocollo.centrale@pec.quirinale.it
AL MINISTRO DI GIUSTIZIA PRO TEMPORE
TRAMITE CAPO DI GABINETTO
capo.gabinetto@giustiziacert.it
e p.c.
dirigente.ispettorato@giustiziacert.it
AL Vice Presidente del CSM
prof. Giovanni Legnini
protocollo.csm@giustiziacert.it
Al Primo Presidente della Corte di Cassazione
Pres.te Giovanni Mammone
primopresidente.cassazione@giustiziacert.it
Al Proc. Generale presso la Corte di Cassazione
Pres.te Riccardo Fuzio
prot.pg.cassazione@giustiziacert.it
AI consiglieri membri togati e non del CSM
protocollo.csm@giustiziacert.it
e rispettivi indirizzi mail presso CSM @cosmag.it
dott.Giuseppe Fanfani
dott.ssa Paola Balducci
dott.Renato Balduzzi
dott.Alessio Zaccaria
dott.Rosario Spina
dott.Lucio Aschettino
dott.Ercole Aprile
dott.Piergiorgio Morosini
dott.Massimo Forciniti
dott.Luca Forteleoni
dott.Antonio Ardituro
dott.Antonio Leone
dott.ssa Maria Rosaria San Giorgio
dott.Valerio Fracassi
dott.Fabio Napoleone
dott. Lorenzo Pontecorvo
dott.Nicola Clivio Claudio
dott.ssa Maria Galoppi
dott.Francesco Cananzi
dott.Aldo Morgigni
OGGETTO.A. Segnalazione circa la sentenza n. 2722/2018 emessa dacollegio della Corte di appello di Roma Pres.te Mariagiulia De Marcoeg. a latere Anna Paria Pagliari pubblicata in data 28 aprile2018. B. Istanza di revisione/rivalutazione della delibera delCSM che ha “dispensato” il magistrato Paolo Ferraro, in pendenzadi giudizio ed attesa fissazione udienza per il merito dinanzi alConsiglio di Stato.
La presentesegnalazione con separata istanza finaleprende le mosse da fatto ultimo, processuale emerso, qualeaspetto di una vicenda e caso singolo che prosegue, ancheper conseguenze ed effetti derivati.
Le inviamocongiuntamente, io Paolo Ferraro edio sua moglie Patrizia Stefania Eugenia Foiani, anche perchè,parlo ora io Patrizia Stefania Eugenia Foiani, coinvolta in un unobnubilamento giuridico senza precedenti, a me noti, di unagravità evidente e preoccupante. Nessuna acrimonia e nessun intento polemico.
Inoltriamo il tutto, insieme condiviso sullasostanza di tutti ifatti esposti, palesemente illustrati dallapenna ed intelletto dal magistrato Paolo Ferraro con la miadiretta compartecipazione, affinchè le istituzioni inindirizzo vaglino la necessità di un intervento riequilibratore,per quanto concerne la essenza stessa della giurisdizione, e riparatoresui piani richiamati.
Prima che i fumi non lontani di un avvitamentoulteriore diventinoincendio, inasprendo senza costrutto vicenda globale sul pianoparticolare, in quanto intravediamo una soluzione seria edequilibrata, ci affidiamo perciò entrambi prima di tutto allasensibilità e capacità istituzionale, di correggere mitigare erisolvere danni generali e particolari di rilievo superiore, nel ruoloche di garanzia lo è comunque anche nei confronti dei singoli, perdettato costituzionale. E Paolo Ferraro è un singolo e magistrato“dispensato” allo stato.
Particolare affidamento poniamo poi, con riguardo allasuccessivaistanza di revisione, nella persona del Presidente dellaRepubblica e Presidente del CSM, in quanto vi sono in gioco beni edinteressi istituzionali superiori, che il magistrato Paolo Ferrarointende ed intendeva tutelare, anche al costo onerosissimo sinorapagato personalmente. Vicende fatti e dati documenti anchemultimediali, a prova sono ormai noti, nel minimo dettaglio (marepetita juvant).
I. PREMESSA Inoltriamo il tutto, insieme condiviso sullasostanza di tutti ifatti esposti, palesemente illustrati dallapenna ed intelletto dal magistrato Paolo Ferraro con la miadiretta compartecipazione, affinchè le istituzioni inindirizzo vaglino la necessità di un intervento riequilibratore,per quanto concerne la essenza stessa della giurisdizione, e riparatoresui piani richiamati.
Prima che i fumi non lontani di un avvitamentoulteriore diventinoincendio, inasprendo senza costrutto vicenda globale sul pianoparticolare, in quanto intravediamo una soluzione seria edequilibrata, ci affidiamo perciò entrambi prima di tutto allasensibilità e capacità istituzionale, di correggere mitigare erisolvere danni generali e particolari di rilievo superiore, nel ruoloche di garanzia lo è comunque anche nei confronti dei singoli, perdettato costituzionale. E Paolo Ferraro è un singolo e magistrato“dispensato” allo stato.
Particolare affidamento poniamo poi, con riguardo allasuccessivaistanza di revisione, nella persona del Presidente dellaRepubblica e Presidente del CSM, in quanto vi sono in gioco beni edinteressi istituzionali superiori, che il magistrato Paolo Ferrarointende ed intendeva tutelare, anche al costo onerosissimo sinorapagato personalmente. Vicende fatti e dati documenti anchemultimediali, a prova sono ormai noti, nel minimo dettaglio (marepetita juvant).
Noi che veniamo da, esiamo saldamente rimasti ancorati ad unasana tradizione giuridica, conoscevamo le sentenze “suicide”scritte per esser impugnate e che svelavano una non accettazione deldispositivo da parte dello stesso motivante, fattosi consapevole deglierrori in cui era incorso nel dispositivo, “decidendo”.Studiavamo ed impugnavamo i provvedimenti “abnormi” che piegandotalvolta ad esigenze metagiuridiche le motivazioni emettevanodeliberata non previsti dall’ordinamento violando basamentilogico giuridici fondamentali. Conosciamo le manipolazioni efalsificazioni quale categoria “anche” sociologica oltreché legale,riferibili a rilettura, secondo i fatti veri, dimotivazioni totalmente incongrue e totalmente lontane dalcorretto inquadramento del reale e quindi dalla corretta qualificazionedei fatti, rare motivazioni ovviamente talvolta “ad arte” costruite inmodo simmetricamente divergente dalla realtà. Abbiamo scritto, appenane fummo edotti, di “STAZI GIURIDICI” e di “diritto nondiritto”, nel dicembre 2011, quando individuammo il fenomenominoritario grave della alterazione della fisiologia dellagiurisdizione piegata a fini di casta, gruppi cordate o poteri,mediante una interpretazione del fatto ed una qualificazione deldiritto e dispositivi, “innaturali” e non conformi ad una sana attivitàgiudiziaria.
Ma ci siamo trovati di fronte da pochi giorni nel martoriatopercorso di difesa nostro personale e della legalità delle/nelleistituzioni, dinanzi ad una sentenza emessa in un giudiziodi appello in tema di divorzio che merita una profonda riflessioneistituzionale ed un intervento immediato dell'organo di rilevanzacostituzionale preposto alla sorveglianza delle attività giudiziarie,così come degli organi che condividono il potere di iniziativadisciplinare. La circostanza che si tratti di una sentenza che civede “protagonisti” e “destinatari” mirati oltrechè attore ingiudizio (secondo una valutazione obiettivata e non una percezionesoggettiva, si badi) non rileva, e si tenga presente che il dott. PaoloFerraro che scrive non solo è sereno, felice, amato e solare, integratonella famiglia sua e parentela, ma gode della stima edaffetto di svariate decine di migliaia di persone, tra cui appartenenti anche alle istituzioni ed alla istituzione giudiziaria. Lacircostanza che commentiamo, una “sentenza” con modalitàche a loro volta si commentano da sole (si vedano gli “obiterdictum” sulla persona del ricorrente, infamanti ed ovviamenteapodittici e tralatici, ictu oculi), non ci esime però dall’illustrare il nuovo aspetto.
Ma ci siamo trovati di fronte da pochi giorni nel martoriatopercorso di difesa nostro personale e della legalità delle/nelleistituzioni, dinanzi ad una sentenza emessa in un giudiziodi appello in tema di divorzio che merita una profonda riflessioneistituzionale ed un intervento immediato dell'organo di rilevanzacostituzionale preposto alla sorveglianza delle attività giudiziarie,così come degli organi che condividono il potere di iniziativadisciplinare. La circostanza che si tratti di una sentenza che civede “protagonisti” e “destinatari” mirati oltrechè attore ingiudizio (secondo una valutazione obiettivata e non una percezionesoggettiva, si badi) non rileva, e si tenga presente che il dott. PaoloFerraro che scrive non solo è sereno, felice, amato e solare, integratonella famiglia sua e parentela, ma gode della stima edaffetto di svariate decine di migliaia di persone, tra cui appartenenti anche alle istituzioni ed alla istituzione giudiziaria. Lacircostanza che commentiamo, una “sentenza” con modalitàche a loro volta si commentano da sole (si vedano gli “obiterdictum” sulla persona del ricorrente, infamanti ed ovviamenteapodittici e tralatici, ictu oculi), non ci esime però dall’illustrare il nuovo aspetto.
II.LA STRUTTURA DELLA SENTENZA N. 2722/2018 emessa da collegio dellaCorte di appello di Roma e pubblicata in data 28 aprile 2018
Per coglierne laspecificità, del nuovo aspetto, si deve partire dalleaggiornate nozioni di “obnubilazione“ e di “inversione” dellarealtà. E si potrebbe partire dalla elaborazione teoricadei processi cognitivi, se nei casi oggetto di riflessione e nelnostro non fosse evidente che si deve partire dallaevidenza di utilizzo di un potere affidato in realtàper tutelar diritti e persona. Soccorre per l’appunto, in chiavelaica o religiosa , la nozione di “INVERSIONE” e rinviamo alla culturadi ciascuno, senza approfondire l’evidente e l’ovvio, ma indicando laproverbiale “perseveranza” che emerge a tutto tondo.
La sentenza (che ci apprestiamo a commentare secondo tradizione di giurista democratico) non lascia noiesterrefatti: la salutiamo perciò da subito come una “confessionepubblica”, che giriamo agli organi competenti.
Essa è stata emessa dal Presidente MariaGiulia De Marco, magistrato di tradizione familiare a vocazionenota, e dalla submissa relatrice Anna Maria Pagliari, einfine dal terzo membro del collegio. Al collegio va “formalmente”attribuita la emissione dell'atto ed il suo contenuto sostanziale (ciriserviamo una attenta valutazione lessicale ed espressiva, ascopo di cognizione completa).
Chi scrive ora è un ex magistrato (pende il ricorso alConsiglio di Stato nel merito, ed il darsi da fare intorno e prima erapidi lascia quantomeno riflettere sulle circostanze).
Un uomo che, avendo per coerente serenaaderenza al suo ruolo e per sensibilità storico politiche evidenti,da magistrato democratico, cultore della legalità e dei principicostituzionali, ha portato alla luce fatti “provati” omeglio PROVE CONCLAMATE EVIDENTI ED INSORMONTABILI di fatti di gravità evidente. La propalazione pubblica delle medesime prove dirette con strumenti adeguati, è stata poi effettuata nel solointeresse generale della indipendenza della istituzione giudiziaria.Resta che si sarebbe dovuto distruggere nel più breve tempopossibile chi avesse capito avendo scoperto, almeno secondoprospettazione delle metodologie utilizzabili e “teorizzate”appositamente, in ambiti non certo “giudiziari”. In questeevenienze è “buona norma” e regola anche militar segreta oltrechè”protocollare”, impedire in ogni modo che fatti vicende e prove ricostruttive pervengano alla coscienza istituzionale e giuridicadel paese, ovviamente intervenendo prima di tutto sul soggetto. Peccatoche nel caso concreto di specie il soggetto abbia resistito, e che sisia oggi in definitivo incolmabile ritardo, in quanto tutte le istituzioni e i loro uomini di buona fede hanno adomicilio ricevuto fatti, prove, analisi e consapevolezze certe esolide, come da unico obiettivo perseguito: il nostro lavoro pubblico ariguardo era ed è quindi già FINITO, per intervenuto integraleraggiungimento dei risultati prefissi, il cinque maggio 2018. Ilpunto di partenza e finale è questo, qualunque cosa accada.
Paolo Ferraro è stato dispensato dal servizio peraver scoperto ed esposto in qualità di “destinatario” attività coperte e segrete, messe in opera da una pericolosaarea “deviata” che integra un “deep State” ripudiabile,così come le relative modalità operative, strumentazionimetodologie di intervento. SE ciò sia vero lo si evince dalle analisi econtestualizzazioni e prove dirette audio e video: il vaglio èormai, si ribadisce ancora, nella disponibilità anche di tutte lemagistrature, che usufruiscono di un lavoro che ci limitiamo a definireunico, sinanche per caratteristiche tecniche e metodo multimediale,unico infine anche per esser destinato con amore istituzionaleproprio alle istituzioni ed agli uomini delle istituzioni.
La gestione di un divorzio “eccellente” e sottoposto adun ortopedico tentativo di “ordinarizzazione” è solo una appendicedegli eventi e dei FATTI, significativa.
Procediamo con ordine limitandoci ora allafattispecie.
III. IL REALE
Parliamo ora in premessa del “reale” :
“Il delirio è un'idea oppure un insieme di idee che,pur non avendo nessuna corrispondenza con i dati della realtà, noncedono né agli argomenti della logica né alle disconferme che derivanodall'esperienza concreta analizzata. Di importanza fondamentale nellavisione del mondo del/dei delirante/i, tali idee risultanoincomprensibili e non condivisibili alle persone che appartengono alsuo/loro stesso ambito affettivo e culturale".
“Ideazioni” sconnesse dalla realtà, di quello si parla.
Questa definizione che non può concernere chi scrivesotto nessun aspetto, per le cospicue indicazioni premesse e perchèPaolo Ferraro mai ha trattato di idee ma di fatti vagliabili e di provecompulsabili inequivoche, a prescindere dalle mere “opinioni”, e dalla condivisione e partecipazione del suo stesso alveoaffettivo-culturale, si attaglia invece adeguatamente al nucleo motivazionale della sentenza di appello oggi “esposta”.
Ma evoca anche obiettivi rincorsi (tappe e protocollinoti), e il fine di tentar inutilmente di interrompere edelegittimare la attività cognitiva altrui, magari retroattivamente, edi demotivarla per tentare di recuperare l'irrecuperabile. Di quianche la “prassi” della negazione collettiva e del silenzio,tutta roba con varie ascendenze, e soprattutto il ricorso“programmatico” al buon senso comune che mediante giudizio diinverosimiglianza apriori, intenderebbe suscitare, consolidare edassicurare un atteggiamento avalutativo nel concreto e non scientificoe serio.
E' troppo tardi.
V. I PUNTI SALIENTINELLA SENTENZA La sentenza (che ci apprestiamo a commentare secondo tradizione di giurista democratico) non lascia noiesterrefatti: la salutiamo perciò da subito come una “confessionepubblica”, che giriamo agli organi competenti.
Essa è stata emessa dal Presidente MariaGiulia De Marco, magistrato di tradizione familiare a vocazionenota, e dalla submissa relatrice Anna Maria Pagliari, einfine dal terzo membro del collegio. Al collegio va “formalmente”attribuita la emissione dell'atto ed il suo contenuto sostanziale (ciriserviamo una attenta valutazione lessicale ed espressiva, ascopo di cognizione completa).
Chi scrive ora è un ex magistrato (pende il ricorso alConsiglio di Stato nel merito, ed il darsi da fare intorno e prima erapidi lascia quantomeno riflettere sulle circostanze).
Un uomo che, avendo per coerente serenaaderenza al suo ruolo e per sensibilità storico politiche evidenti,da magistrato democratico, cultore della legalità e dei principicostituzionali, ha portato alla luce fatti “provati” omeglio PROVE CONCLAMATE EVIDENTI ED INSORMONTABILI di fatti di gravità evidente. La propalazione pubblica delle medesime prove dirette con strumenti adeguati, è stata poi effettuata nel solointeresse generale della indipendenza della istituzione giudiziaria.Resta che si sarebbe dovuto distruggere nel più breve tempopossibile chi avesse capito avendo scoperto, almeno secondoprospettazione delle metodologie utilizzabili e “teorizzate”appositamente, in ambiti non certo “giudiziari”. In questeevenienze è “buona norma” e regola anche militar segreta oltrechè”protocollare”, impedire in ogni modo che fatti vicende e prove ricostruttive pervengano alla coscienza istituzionale e giuridicadel paese, ovviamente intervenendo prima di tutto sul soggetto. Peccatoche nel caso concreto di specie il soggetto abbia resistito, e che sisia oggi in definitivo incolmabile ritardo, in quanto tutte le istituzioni e i loro uomini di buona fede hanno adomicilio ricevuto fatti, prove, analisi e consapevolezze certe esolide, come da unico obiettivo perseguito: il nostro lavoro pubblico ariguardo era ed è quindi già FINITO, per intervenuto integraleraggiungimento dei risultati prefissi, il cinque maggio 2018. Ilpunto di partenza e finale è questo, qualunque cosa accada.
Paolo Ferraro è stato dispensato dal servizio peraver scoperto ed esposto in qualità di “destinatario” attività coperte e segrete, messe in opera da una pericolosaarea “deviata” che integra un “deep State” ripudiabile,così come le relative modalità operative, strumentazionimetodologie di intervento. SE ciò sia vero lo si evince dalle analisi econtestualizzazioni e prove dirette audio e video: il vaglio èormai, si ribadisce ancora, nella disponibilità anche di tutte lemagistrature, che usufruiscono di un lavoro che ci limitiamo a definireunico, sinanche per caratteristiche tecniche e metodo multimediale,unico infine anche per esser destinato con amore istituzionaleproprio alle istituzioni ed agli uomini delle istituzioni.
La gestione di un divorzio “eccellente” e sottoposto adun ortopedico tentativo di “ordinarizzazione” è solo una appendicedegli eventi e dei FATTI, significativa.
Procediamo con ordine limitandoci ora allafattispecie.
III. IL REALE
Parliamo ora in premessa del “reale” :
- - chiscrive ora è sposato legalmente con Patrizia Stefania EugeniaFoiani dal 2016, e dal gennaio 2011 convivente e coniuge di fattonell’immediato prosieguo;
- - semprechi scrive ha una vita felice e serena con due figli acquisiti,uno laureatosi brillantemente, l’altro oggi studenteuniversitario e campione di una disciplina sportiva a livellonazionale, ed atleta anche a livello internazionale e tutti siamovissuti insieme per quasi otto anni ad oggi, profondamente sereni e nonostante quello che veniva posto in essere (tutto dipubblico dominio), integrati nella parentela e familiari,nuovi.
- - chiargomenta ora è stato affiancato intellettualmente ed umanamente, in modo serio e ben consapevole ed edotto, dalla moglie PatriziaFoiani, che è testimone diretta 2010-2018 di quel che èaccaduto e di fatti e dati su ogni piano, a partiredall'allontanamento orchestrato “esternamente” a evidentifini delle figlie minori del pregresso matrimonio;
- - ma non esistono solo “palabras”: in atti nel processo di appellodel divorzio, sono state depositate ed opportunamenteobnubilate prove dirette da registrazioni telefoniche e diconversazioni tra presenti ed ambientali che hanno NATURA di provacerta ed oggettiva sui singoli fatti e dinamiche concrete,oltrechè di contorno ed a monte;
- - Nelgennaio 2013 Paolo Ferraro è stato dispensato dal servizio perdendoogni reddito ed il lavoro (la valenza politica ed istituzionale lalasciamo alla coscienza collettiva, in questa sede), maebbe a percepire nel 2013 (non ieri) il trattamento di fine rapportopari ad una somma di 260.000 euro;
- - sottoposto ad una sentenza diffamatoria (a tutt’altri fini e per palesedebordare degli obiter dictum) di primo grado, che statuì lapermanenza dell’onere di pagare il mutuo della casa e familiarecorrettamente assegnata sino alla maggiore ed indipendente età dellefiglie minori ed un assegno pari a quello che versava quando eramagistrato in servizio più spese straordinarie mai individuate elasciate all’arbitraggio altrui, nonché costretto alle spese didifesa, giudizio e tutela dei diritti ed interessi lesi vari perle vicende di contorno note, ha sborsato i risparmi della sua vita perun importo medio di 40.000 euro medie annuali sino a quando appellatala sentenza di primo grado non si era rivolto alla Corte diAppello di Roma;
- - i“soldi” sono ormai (necessariamente) finiti, Paolo Ferraro vive graziea e con sua moglie (e figli e parentela) stimatissima dipendentepubblica, di modestissime risorse economiche (si sa), circondato da affetto, amore e grande riconoscimento nella sua sfera,mentre la donna beneficiaria della sentenza di appello oggi in commentoè un avvocato da redditi solidi certi e cospicui incertinella prova (ma normalmente argomentativamente dedotti nella prassigiudiziaria “ordinaria”). il Consiglio di Stato non fissa la udienza dimerito e la matematica non è una opinione, come la certezzadell'impossibile raggiungimento di un eventuale trattamentoprevidenziale .. se non a lunghissimo termine. (e gli obblighi diPaolo Ferraro nei confronti della famiglia sua Ferraro-Foiani sonopressochè espletati sul piano morale ed affettivo. Basta obnubilare osimulare che non esistano, obblighi materiali eliminandoli mentalmentedal quadro valutativo ?! E si parla di un “disoccupato” senza redditi elavoro, allo stato.
- - lefiglie minori “separate” dal padre in crescendo dall'aprile 2011 ( altra data focale cui corrisponde il deposito presso autoritàgiudiziaria di UN MEMORIALE fondamentale) e, come da molteplici prove edi “contesto” ben più amplio, definitivamente dall’aprile 2012 (e cioèesattamente da quando le vicende gravissime del magistrato diCassazione furono non solo propalate pubblicamente, semprenell'interesse pubblico e delle istituzioni stesse, ma nella loroconsistenza obiettiva, derivante da una miriade di provedirette). Poi le figlie sono state dalla sentenza di primo grado.dopo un altalenarsi di estrema significanza, nel 2016 assegnatealla sola madre, premiando altrui palesi strategie (aqueste non si è opposto “frontalmente” un padre, sul pianospecifico, lottando materialmente, sol perchè uomo di legge,pacifico, conoscitore di dinamiche e metodiche e consapevoledella esterna provocazione violenta e criminale, che utilizzava il“materiale” unico a disposizione alla ricerca di ben altri risultatifinali);
- - ma sonostati riversati nuovamente in atti del processo di Appello espostidenunce prove dirette anche sul punto del tutto specifico,dichiarazioni pro veritate sottoscritte da Patrizia Stefania EugeniaFoiani e molto altro ovviamente depositato in varie sedi ed a varifini, e già in primo grado, prove dirette in quantodigitali depositate mediante supporto DVD (e che si tratticomunque di “prove documentali”, nell'era dellamultimedialità, lo dice la Cassazione, ormai univocamente);Nè è possibile sottacere la produzioni di oltre cinquanta documentidigitali e di riferimento ad altre rispettive persone, professionistied attività che hanno illustrato ed argomentato la verità suPaolo Ferraro e sugli accadimenti. (si veda la dettagliata controdeduzione in Appello, e si accerti che ovviamente delcontenuto non ve ne è la minima traccia nelle due sentenze, a benguardare con un revirement del tutto significante, contraddettodalle prime ordinanze nel processo di primo grado) .
- - Ilpercorso nostro, che non esito a definire “doveroso” e con“autosacrificio” personale per far emergere le prove di unsommerso criminale che può inquinare anche sistematicamente unaquota della istituzione giudiziaria, è stata completato il5 maggio 2018, con la distribuzione pubblica di UN DVD FINALEcostituito da 4 GIGA e settecento Mb costituito sempre al 90% di PROVEDIRETTE (audio e video audio da registrazioni ambientali, diconversazioni tra presenti e conversazioni telefoniche), mentre le tre ultime progettate mail a tutte leistituzioni, hanno messo infine a disposizione, adomicilio, video audio di prova a dir poco sconvolgenti, sicchépuò dirsi che tutte le magistrature le istituzioni e la stampa ormaisanno tutto e sanno “troppo” bene, per ora in preoccupato, per non diraltro, silenzio. Simular la inesistenza del tutto è “inutile”.
- - Quandoa suo tempo il magistrato Paolo Ferraro fu nel 2012 “dispensato”campeggiava una consulenza, già demolita, concettualmente e pertabulas, che indicava (strumentalmente ed in contrasto con unaaltra decina di certificazioni e consulenze) una non patologiaspecifica, non una diagnosi, quindi, semmai una “minaccia di”, taratasulle “esigenze”, mentre il sequestro di persona che PaoloFerraro subì nel 2009 (collegato direttamente ed incontrovertibilmentealle scoperte e prove acquisite ed alla “necessità” di zittirlo) siconcluse finanche escludendo ogni possibilità di “costruzioneartificiale”. Tutto è oggi analiticamente destrutturato e dimostrato,pendendo ricorso nel merito dinanzi al Consiglio di Stato.
- Emergendodalle prove la esistenza di attività segrete e coperte “anche” volte adistruggere un magistrato, e che coinvolgono area a sua volta coperta esegreta trasversale e vertendosi in tema di psico setta civil militaree di collegamenti con copertura da parte di solo alcuni magistraticonsapevoli, era il minimo che potesse succedere, e il “di più”non poteva subito succedere perchè troppi erano al corrente delpluridecennale specifico lavorìo (a partire dal 1992: altrove gliapprofondimenti fatti). Altri hanno pagato subito, presi allasprovvista e il di più. Ma oggi siamo nel 2018 ed a missioneauto-assegnata terminata. Di qui la scelta che avrei dovuto/potutofare di portare a conoscenza dei soli organicompetenti quanto segue. Tanto per iniziare a riabituarmi a stare contutti e due i piedi nella unica scarpa contenitiva, da me semprerispettata, già “deontologica”. Ma la valenza e pregnanza dei fatti,disancorabili agevolmente dallo stretto alveo individuale e personalein cui si vorrebbero ancora una volta non a caso delimitare, previo ilconsueto novello letto di "Procuste”, costringono naturalmente adare pubblica conoscenza del tutto.
“Il delirio è un'idea oppure un insieme di idee che,pur non avendo nessuna corrispondenza con i dati della realtà, noncedono né agli argomenti della logica né alle disconferme che derivanodall'esperienza concreta analizzata. Di importanza fondamentale nellavisione del mondo del/dei delirante/i, tali idee risultanoincomprensibili e non condivisibili alle persone che appartengono alsuo/loro stesso ambito affettivo e culturale".
“Ideazioni” sconnesse dalla realtà, di quello si parla.
Questa definizione che non può concernere chi scrivesotto nessun aspetto, per le cospicue indicazioni premesse e perchèPaolo Ferraro mai ha trattato di idee ma di fatti vagliabili e di provecompulsabili inequivoche, a prescindere dalle mere “opinioni”, e dalla condivisione e partecipazione del suo stesso alveoaffettivo-culturale, si attaglia invece adeguatamente al nucleo motivazionale della sentenza di appello oggi “esposta”.
Ma evoca anche obiettivi rincorsi (tappe e protocollinoti), e il fine di tentar inutilmente di interrompere edelegittimare la attività cognitiva altrui, magari retroattivamente, edi demotivarla per tentare di recuperare l'irrecuperabile. Di quianche la “prassi” della negazione collettiva e del silenzio,tutta roba con varie ascendenze, e soprattutto il ricorso“programmatico” al buon senso comune che mediante giudizio diinverosimiglianza apriori, intenderebbe suscitare, consolidare edassicurare un atteggiamento avalutativo nel concreto e non scientificoe serio.
E' troppo tardi.
La commistione da“inversione” tra manipolazione obnubilazione e costruzione per paroledi una realtà virtuale integralmente inesistente, di cui ci occupiamoora, smentita per dati e fatti obiettivamente vagliati da migliaia di uomini anche delle istituzioni, nonconsente di separare adeguatamente gli aspetti. Li elencheremo in ordine crescente, dando priorità agli “obnubilanda”, poiimmettendo i “manipolanda” (rectius tutto ciò che era destinabile adesser nascosto ed obnubilato e manipolato e lo è stato, puntualmente) ed infine elencando i fattori ed illustrando ilquadro da costruzione artificiale “a struttura” deliroide.
1.La vita reale e la moglie ed i figli acquisiti la serenità del nucleo edi vita dell' ”eroe” ex (per ora) magistrato e lecaratteristiche personali e reali del magistrato Paolo Ferraro, vengonopiè pari nascoste ed obnubilate: spariscono Marco e Diego, sparisce laserena vita coniugale, sparisce in blocco Patrizia Stefania EugeniaFoiani, spariscono le famiglie nuove collegate e la realtà (ovviamentetutto ciò accade perchè il tutto sarebbe, se “comparisse”,radicalmente incompatibile con i manipolanda e con la costruzione astruttura deliroide di una realtà inesistente, sicchè il moventedell'obnubilamento è evidente anche ai ciechi. E' per questo che perpoter tentare di tenere il castello artificialmente in piedi vienecensurata in toto sinanche nella sua esistenza la famiglia e le altrefamiglie e proprio la moglie di Paolo Ferraro, come teste storica ormaiquasi decennale, teste attuale, ed è per questo che è coerente al fine anche la miriade di documenti ed atti disua provenienza tutti contenuti nei DVD depositati, coniuge dal2011, moglie di fatto e infine legale da tre anni, PatriziaStefania Eugenia Foiani).
2.Si scrive nella motivazione della sentenza di un secondo DVDdepositato, in realtà con prove digitali riepilogative uniche, usando la incredibile argomentazione che la difesaavversa non può esercitare il contraddittorio, che secondo assunto siriferirebbe a fatti elementi documenti digitali e soprattutto AUDIO EVIDEO AUDIO, già oggetto del primo DVD (?!). Si giustifica così asupporto la “mancata integrazione del contraddittorio”introducendo la suggestiva argomentazione “pur se utile, non giustificail prolungarsi dei termini del processo che seguirebbe alla rimessione dei termini per integrare il contraddittorio” (delle duel'una o è mero riepilogo o no, e l'assunto affermativo esclude, salvoverifiche, la integrazione del contraddittorio e il “prolungarsidel processo in una vicenda del genere, di contesto quadro e personaleinfine, che danno costituisce per la verità e per l'andamentoprocessuale?!). Ma il capolavoro è costituito dalla circostanzache vengono letteralmente SEPPELLITE le montagne diprove dirette immesse nel “primo” DVD distraendo dall'oggetto medianteargomentazione diversa: è il primo DVD che sparisce di scena comeil secondo ( Si tratta a ben vedere di argomentazione indirettamente“confessoria” e di eliminazione “necessaria“);
3.Al colmo dei colmi viene appellata “coniuge” la donna divorziatada cinque anni e separata da dodici: e la evidenza di un costruttoverbale che trae in inganno, è una realtà manipolata all'oggi ouna svista, incollata ?! In altri termini chi legge che capisce diquello che è reale e cosa vede, una moglie (che non esiste) eperseguitata, quando chi ha perso lavoro e ha subito di tutto e di piùe molto di più è per l'appunto Paolo Ferraro. e il vero ed unicoconiuge di Paolo Ferraro , Patrizia Stefania Eugenia Foiani e familiarivari, veri e reali ed attoniti ?!! Intenzionale simanifesta poi lo schema artificiale introdotto “realtàprofessionale e personale vissuta ( n.d.r. taccio sulla indignazioneche questa manipolazione allusiva verbale suscita in chiunque abbia unminimo di ragione e morale) come a lui avversa”. Scriteriataterminologia (immorale) sinanche, che intenderebbe soggettivizzare epsicologizzare, ed introduzione artificiale e in sé “a struttura”deliroide di uno schema astratto lapalissianamente psichiatrico“artificiale” contraddetto dalla realtà. La semplice realtà è che ildott. Paolo Ferraro si è occupato sino al 5 maggio c.a. diprove e fatti provati, e della analisi e contestualizzazioni deifatti provati, senza alcun coinvolgimento, né emotivo né personale,nonostante tutto quello che accadeva ( di obiettivo nella sua graveconsistenza e per i riflessi di vita, socio economici anche),altrimenti non sarebbe riuscito nell'impensabile e non sarebbepervenuto sino a terminare un lavoro di consistenza e metodoobiettivi. Fatti dati e prove insuscettibili di negazione,suscettibili di analisi, e, ma questo sembrerebbe allaCorte, di obnubilamento. CI si metta l'anima in pace .. troppihanno valutato prove e regìstrazioni ed oggi oltre asvariate centinaia di migliaia di persone, anche parte cospicua delle magistrature, avvedute ed intimorita, questosì, dalla imponente virulenza e provenienza del tutto. Falsificato esmentito da fatti e dalla realtà lo schema: quindi costruzioneartificiale a “struttura” deliroide, e lasciamo stare per ilmomento che non è dato a me difatti attribuireintegralmente, nella sua insensatezza, il contenuto dellaschema nemmeno al collegio (valutazione nostra, pro bonis). Resta la“inversione” patente e illogica che emerge del tutto: non è che tuttoquello che è accaduto sia la conseguenza di tutto ciò che ha scoperto enon doveva scoprire il magistrato Paolo Ferraro (bravissimo con parerieccezionali e sano ed equilibratissimo sino a cinque minuti prima) edella NECESSITA' istituzionale da lui interpretata di porre aconoscenza le istituzioni del tutto ?! Per poter negare accaduto escoperte reali e concrete e dimostrate (obiettive ed ormai note)ANCORA si tenta di prospettare tutto come frutto di una perditadel lume e del costrutto improvvisa e (come da perversatradizione manipolatoria) di insufflare “vicenda personale etrauma affettivo individuale”. Col che facendosi strame di scienze,empiria ed empiriche constatazioni. UN pessimo servizio alla logica,storia cultura e ribadisco “morale”.
4.si citano “due” consulenze di primo grado come se appartenessero almondo del reale giuridicamente rilevante: la prima “consulenza”, della consulente non professionale non iscritta all'albo ma tesserataall'ordine militare dei cavalieri di Malta, pretermessa per la suapatente inaffidabilità, come anche indicato tra le righe a voce dalgiudice di primo grado, e segnalata a verbale come tale e per reato difalso ideologico al medesimo giudice di primo grado. La secondaconsulenza citata solo disposta, dichiaratamente perchè inutilizzabilela prima, NON espletata in primo grado, e non acaso, ma per la contestazione anche in udienza e dettagliatadella indipendenza del consulente, il tutto fatto oggetto di produzionie non solo di motivi a supporto (!!!) circa intrecci personali eprofessionali, diretti ed incontrovertibili tra il consulente e lastessa associazione che vede in “veste e ruolo” l'AVV. Canali Silvia,controparte nel giudizio; Ma si deve scrivere che vi sono dueconsulenze.
5. Siafferma contrariamente ad ogni logica esperienziale che la più piccoladelle figlie è rimasta molto provata dalla relazione con il padre(interrotta su “dichiarato e audio registrato e testimoniato dacomandante di stazione dei carabineri”, interventogenitoriale, della figura materna a partire dall'aprile del2011, ma prima meravigliosi rapporti affettivi) e ovviamente inassenza di qualunque coinvolgimento dialogico della minore (anziconsapevolmente tutelata dal padre per la evidenza della enormità egravità del contesto, ed è si badi l'unica prospettazionecoerente col contesto) e si afferma che la quasimaggiorenne è attualmente “determinata”, ma tralasciamo laragionevole domanda da chi e come, e introduciamo il ragionevolequesito “non era nella prassi giudiziaria un preciso indice dialienazione genitoriale il rifiuto di contatti “intervenuto” in assenzadel padre, “procurata” ?!. E gli innumerevoli atti documentazionie testimonianze pretermesse che provano la volontà del padre di teneresaldo il rapporto, ma non sino all'auto distruzione che si sarebbevoluta?! Inoltre in una vicenda del genere si conferma la nonassegnazione congiunta IN DEROGA A PRECISI CANONIGIURISPRUDENZIALI e ad un preciso dettato normativo, non aggirabile, anostro modesto avviso di giurista, se non aprendo il varco ad unaprassi pervertita a fini “ultronei". E si ipotizzanoCONFLITTI GENITORIALI MAI ESISTITI SULLE MINORI ( ovvio) eLI SI ATTRIBUISCONO IN IPOTESI DEL PLAUSIBILE STRUMENTALE ALSOTTOSCRITTO ( mai fatto, detto pensato o realizzato nulla di ciò,sulle scelte e sulla gestione concreta delle minori). Quando il padrenon solo ha dato prova di nessuna intromissione, ma non accettòalcuna provocazione ed aggressione inscenate a simulazioneapposita di conflitto nel 2011 e 2012 (in atti nel DVD resoinesistente esposti alle autorità di pubblica sicurezza e dipolizia giudiziaria per aggressioni fisiche in silenzio esenza alcuna reazione subite ad provocandum da parte del dott. PaoloFerraro, tenendo a bada la “virago” investita della mission impossible,ma ovviamente nell'appello non debbono esistere). Per non parlare deirapporti felici e sani testimoniabili con la piccola e fattiinterrompere totalmente sin dalla estate 2012. A quale attivitàdi dialogo e di richiesta ci si riferisce se nessun dialogo e richiestafu fatta alla minore in ordine alle vicende del cui parlar ci si duole ?! Inventare moventi e percorsi inesistenti .. cosa faemergere, la buona fede?! La tragica verità ?! Nel suo ruolo coperto lamadre perfettamente consapevole di chi sia il padre, e abbiamo anche laprova di questo, doveva simular ed inscenar da parte sua ciò cheavrebbe consentito di introdurre UNO SCHEMA (PROTOCOLLO) ORDINARIO finalizzato. Paolo Ferraro non era e non è un uomo ordinario,tant'è che a differenza di altri ( e altri magistrati sinanche!)se ne è sottratto consapevole. Non conoscevamo il regnodella “Inversione” ma la nostra fiducia nel diritto, nellaMagistratura e nel Consiglio Superiore della Magistratura organo dirilevanza costituzionale, è ancora intatta e serena, altrimentinon scriveremmo qui. Una cosa sono gli organi le funzioni i poteri eduna cosa gli uomini e le organizzazioni criminali. E chi scrive cosìora che patologia ha ?! Quella dell'intelletto della serietà edella cultura, per la quale fu prima inutilmente blandito e poiviolentemente e DIRETTAMENTE minacciato nel dicembre 2010 quando sicapì che avevo capito troppo ?! ( tutto pubblico a colpi di audio evideo audio, interviste sinanche, ma l'obnubilar campeggiaancora residualmente, e la certa maggioranza dellamagistratura guarda, consapevole ed attonita.
6.Non può non esser citata poi la obnubilazione delle PROVE(depositate tramite DVD !!!) di un rapporto di dialogo e contattosereno con la altra figlia nel frattempo divenuta maggiorenne(documenti inequivoci certo anche nuovi e richiamati e depositati informa digitale, inabissatisi col supporto digitale sia 1 che 2 anziché integrar il contraddittorio (in materia di famiglie eminori vale di regola il principio rebus sic stantibus, non quello di utilizzare una “fotografia” permanente, studiata edartefatta e resuscitata, a sopperire in extremis ad esigenze di“intervento").
7.si obnubilano tutte le prove depositate sulla vicenda a monte, eoggetto di articolate precise e durissime contestazioni nei confrontidella “argomentazione “ della sentenza di primo grado“sottoscritta” da giudice: basta leggere ricorso in appello econtrodeduzioni anche sull'assunto specifico dellaallusione manipolata e virtuale ad una patologia. Ma ilcapolavoro è che il giudizio di appello che verte anche suciò e sulla INVENTATA patologia, a supporto strumentaledelle decisioni sui minori nel divorzio (anche), viene letteralmenteaggirato dalla ultima sentenza argomentando “la Corte nonritiene di soffermarsi ulteriormente “ “in ragione degli abbondantirichiami contenuti nella sentenza di primo grado”. Ma se l'assuntodella impugnazione è che si tratta di richiami tralatici (il giudice èaddetto ai richiami od al vaglio ?!) su circostanze e dicta inventati e manipolati infine non afferenti neanche al contenutodel provvedimento di “dispensa” pluri impugnato.?! La deliberaimpugnata del CSM non citava “diagnosi” di patologia ipostatizzando (tutto contestato e dimostrato nellainfondatezza) ma narrava per esplicita declaratoriadel consulente, di indici (non veri e palesemente tali) nonintegranti patologia. Infine il capolavoro della obnubilazione checoincide con la manipolazione del giudizio expressis verbis: “richiami(n.d.r. nella sentenza di primo grado) per nulla contestatidall'appellante”. Qui siamo alla stolida manipolazione totale, cioèalla negazione del contenuto inequivoco degli atti, e si entra pian piano nel vaglio del contenuto globale tecnicamente a“struttura” deliroide;
8.A puntuale conferma si disattende la istanza di “prova per testiarticolata” (terminologia anodina), ovviamente prova diretta suifatti essenziali concernenti le minori e si nasconde che in primo gradofu effettuata ed è contestata tramite l'appello, la stessa cosa, dal 2011(!!), e questa è una precisa lagnanza del ricorso(la obnubilazione TOTALE di teste essenziale, sinanche comeesistenza fisica e personale). Ovviamente si tratta delladott.ssa Patrizia Foiani, la donna inesistente, il coniuge testescomodo e della famiglia che “non deve esistere e parenti e famigliecollegate unite”, così come si tratta da DVD degli esposti edenunce lettere ufficiali etc. del 2011, 2012 e 2013 cheinquadrano non solo la attività diffamatoria perseguita, ilche serve a valutare il quadro generale gravissimo, masoprattutto le concrete modalità della ALIENAZIONE GENITORIALEORCHESTRATA AB EXTERNIS ( che lo sia, premeditata ed orchestrata, lo dimostrano non solo la verità ed oggettività dei fatti a monte ed avalle , non meramente argomentata, ma fornita di prova e supportoprobatorio diretto ed oggettivato, ma anche la registrazione e ledichiarazioni “confessorie“ della “agente” effettuate nella Pasquettadel 2011, testimoniate da ufficiale dell'arma e registrate, edovviamente depositate con altre nel nel primo DVDa corredo dell'appelloprocessualmente obnubilato), Una alienazione subìtaindirettamente sinanche dalla prima “pretermessa” ll coniugePatrizia, che avrebbe voluto poter proseguire il nostro rapportoche era dolce ed amorevole con due creature, rapporto violentementeinterrotto a iniziar dall'aprile dal2011; coniuge Foiani, che da ora in poi chiameremo “la grandepretermessa”, come da quadro a struttura deliroide obnubilante,costruito artificialmente;
9.Le dirette documentazioni video audio ed audio da conversazioni trapresenti, registrazioni telefoniche e ambientali e tutto il quadro dinecessario riferimento della vicenda NON ESISTONO: non esiste quindi laregistrazione tra presenti in cui la Canali Silvia espone (econfessa) dinanzi a Comandante della stazione CC di Ostia, nonesistono le registrazioni ambientali della Cecchignola, ormaisviscerate ed in mano a tutti gli uomini delle istituzioni, non esistela documentazione digitale e di foto audio e relazioniinvestigative sulle vicende, quelle sì personali e gravi, della Canali nel 2006, e a sua tutela mai propalate nel lorocontenuto video fotografico, ed inserite in busta chiusa agliatti ma immesse nel DVD mentalmente eliminato. Infine aperfezionamento viene riferito un quadro sorpassato:l'alto ufficiale Andrea Raffaelli già in posizionedirettiva nei R.OS. che ho comunque pubblicamente ringraziato peraver assistito e supportato le mie povere minori, era già uscitodi scena nell'estate 2017 per impossibilità/sopravvenuta nondoverosità di sostenere: non vive più con la/a supporto dellaAVV.CANALI SILVIA, e alloggia presso Comando dell'ARMA, ma ilquadretto crollato viene mantenuto artificialmente, solo permancanza di aggiornamento dalla relazione, ma in atti appellata“aggiornata”, ovviamente.
Una decisione che, appare nella sua globaleconsistenza a “struttura deliroide”, si badi, nel senso tecnicopremesso (non si tratta di un aggettivazione malevola atta ad offenderela struttura dell'atto, ma di tecnica individuazione di caratteristicheche corrispondono allo schema definitorio patologico). Una scritturache realizza quindi la costruzione di una realtà noncorrispondente ai fatti, dati e prove, da questi totalmentesmentita IN RADICE, ad eccezione del comportamento alienato edalienante della minore, una controprova in realtà.
Una simulazione totale, che argomentata risulta inveceevidente, ma “non argomentata” non può che esser destinata a chi,esecutore inconsapevole, in fasi ultronee, la legga senza potervagliare fatti e dati reali. Clamorosa la descrizione che se nericava, leggendo senza sapere, di “un uomo solo, del quale sicitano solo nominalmente individuali esigenze di vita ed ilgrave stato, suggerito abbandonato tra le righe“.
Lasciamo alle istituzioni sensibili la dovutaindignazione. La caricatura indigna qualunque coscienza.
Un castello concatenato di carte simulate prima o poicrolla, miseramente. Ma se anche così non andasse,(e nelfrattempo l'aver tolto lavoro e reddito ad un uomo macina/macinerà laresistenza/resilienza?!) la nostra avversata“missione” è compiuta, su tutti i piani storicoistituzionali e culturali ma soprattutto di informazione scientificae oggettivata con dati multimediali compulsabili ecompulsati direttamente e previ sistemi originali e nuovi.Tutto pervenuto agli uomini delle istituzioni, sane, comeda obiettivo prefissato, serio ed equilibrato ed adeguato alquadro.
Resta oggi da interrompere autoritativamente attività orchestrate e bloccare definitivamente lo strumento umano,solo utilizzato. E ridare giustizia nel caso concreto,ripristinando nelle sue funzioni un magistrato indomito per tabulas edifensore della legalità vera, non del crisma o del timbro.
Nessuna acrimonia, nessuna volontà negativa, non appartengono: al magistrato (ex per ora) Paolo ferraro, solo lasobria consapevolezza di aver dato un contributo alla legalità edalle istituzioni sane cioè proprio alla magistratura prevista dallaCostituzione.
VI. CONCLUSIONI.Una decisione che, appare nella sua globaleconsistenza a “struttura deliroide”, si badi, nel senso tecnicopremesso (non si tratta di un aggettivazione malevola atta ad offenderela struttura dell'atto, ma di tecnica individuazione di caratteristicheche corrispondono allo schema definitorio patologico). Una scritturache realizza quindi la costruzione di una realtà noncorrispondente ai fatti, dati e prove, da questi totalmentesmentita IN RADICE, ad eccezione del comportamento alienato edalienante della minore, una controprova in realtà.
Una simulazione totale, che argomentata risulta inveceevidente, ma “non argomentata” non può che esser destinata a chi,esecutore inconsapevole, in fasi ultronee, la legga senza potervagliare fatti e dati reali. Clamorosa la descrizione che se nericava, leggendo senza sapere, di “un uomo solo, del quale sicitano solo nominalmente individuali esigenze di vita ed ilgrave stato, suggerito abbandonato tra le righe“.
Lasciamo alle istituzioni sensibili la dovutaindignazione. La caricatura indigna qualunque coscienza.
Un castello concatenato di carte simulate prima o poicrolla, miseramente. Ma se anche così non andasse,(e nelfrattempo l'aver tolto lavoro e reddito ad un uomo macina/macinerà laresistenza/resilienza?!) la nostra avversata“missione” è compiuta, su tutti i piani storicoistituzionali e culturali ma soprattutto di informazione scientificae oggettivata con dati multimediali compulsabili ecompulsati direttamente e previ sistemi originali e nuovi.Tutto pervenuto agli uomini delle istituzioni, sane, comeda obiettivo prefissato, serio ed equilibrato ed adeguato alquadro.
Resta oggi da interrompere autoritativamente attività orchestrate e bloccare definitivamente lo strumento umano,solo utilizzato. E ridare giustizia nel caso concreto,ripristinando nelle sue funzioni un magistrato indomito per tabulas edifensore della legalità vera, non del crisma o del timbro.
Nessuna acrimonia, nessuna volontà negativa, non appartengono: al magistrato (ex per ora) Paolo ferraro, solo lasobria consapevolezza di aver dato un contributo alla legalità edalle istituzioni sane cioè proprio alla magistratura prevista dallaCostituzione.
Tantocomunichiamo come da premessa di accompagnamento per leiniziative conseguenti ritenute necessarie, e di lapalissiana evidenza.
E si chiarisce conclusivamente: una cosa è il “merito”una cosa è , per tabulas, la alterazione “a struttura deliroide”del reale. Un fatto oggettivo questo che emerge da unvaglio equilibrato, e che disegna il quadro preoccupante,sul quale si richiede un intervento autorevole e consapevole.
Di questo solo ci si occupa: gli indizi ormai gravi econcordanti di un possibile processo patologico che va contrastatodalle istituzioni consapevoli.
“Quando il giudizio si erga a creatore di una realtà ricostruita controogni evidenza, lì si incrina la funzione, ed il ruolo del dirittovivente oscilla paurosamente verso un dispotico baratro antico”.
Vi è poi un profilo che riguarda di riflesso leistituzioni giudiziarie e riguarda a futura memoria le scienze zoppe edi saperi immaturi di cui, a nostro modesto avviso, si deve oggimitigare e controllare meglio il ruolo/potere acquisito:
“Neicasi in cui la discrezionalità tecnica si atteggi concretamente alibero incondizionato potere di determinazione arbitrario, lìtraballano le fondamenta stesse del sapere moderno e della scienza“.
ALLA TRASMISSIONE VIA PEC alleghiamo copia dellasentenza, del ricorso e delle controdeduzioni, per ciascuno deidestinatari.
CON RECAPITO A MANO in data successiva provvederemo aldeposito presso l'ufficio protocollo del CSM e del Ministero diGiustizia di copia della missiva con allegati i tre DVD indicati incalce ( DVD1 con gli atti del processo di appello e documentazionidigitale in esso depositata, DVD2 a corredo memoria di rispostae, a parte, terzo DVD co sistema integrato multimediale diprova diretta realizzato per rendere edotto in modo obiettivo e validochiunque lo voglia o lo “debba”, di dati fatti e documentazionidigitali, tra le quali prove dirette audio e video “eccezionali” cheinondano di luce il CASO A MONTE che è la madre ed il padre deltutto.
E si chiarisce conclusivamente: una cosa è il “merito”una cosa è , per tabulas, la alterazione “a struttura deliroide”del reale. Un fatto oggettivo questo che emerge da unvaglio equilibrato, e che disegna il quadro preoccupante,sul quale si richiede un intervento autorevole e consapevole.
Di questo solo ci si occupa: gli indizi ormai gravi econcordanti di un possibile processo patologico che va contrastatodalle istituzioni consapevoli.
“Quando il giudizio si erga a creatore di una realtà ricostruita controogni evidenza, lì si incrina la funzione, ed il ruolo del dirittovivente oscilla paurosamente verso un dispotico baratro antico”.
Vi è poi un profilo che riguarda di riflesso leistituzioni giudiziarie e riguarda a futura memoria le scienze zoppe edi saperi immaturi di cui, a nostro modesto avviso, si deve oggimitigare e controllare meglio il ruolo/potere acquisito:
“Neicasi in cui la discrezionalità tecnica si atteggi concretamente alibero incondizionato potere di determinazione arbitrario, lìtraballano le fondamenta stesse del sapere moderno e della scienza“.
ALLA TRASMISSIONE VIA PEC alleghiamo copia dellasentenza, del ricorso e delle controdeduzioni, per ciascuno deidestinatari.
CON RECAPITO A MANO in data successiva provvederemo aldeposito presso l'ufficio protocollo del CSM e del Ministero diGiustizia di copia della missiva con allegati i tre DVD indicati incalce ( DVD1 con gli atti del processo di appello e documentazionidigitale in esso depositata, DVD2 a corredo memoria di rispostae, a parte, terzo DVD co sistema integrato multimediale diprova diretta realizzato per rendere edotto in modo obiettivo e validochiunque lo voglia o lo “debba”, di dati fatti e documentazionidigitali, tra le quali prove dirette audio e video “eccezionali” cheinondano di luce il CASO A MONTE che è la madre ed il padre deltutto.
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B.Errare è umano. Sarei felice per le istituzioni e lo Stato, se il CSMresosi conto della natura dei fatti, rivalutasse con l'occasione laposizione mia, mostrando intelligente sensibilità a tutta lamagistratura, legittimato dalla pendenza della controversia, prima della decisione definitiva del Consiglio di Stato. E rivolgo istanza specifica diretta in specie al Presidente del CSM, chenon sapeva e ora sa e può approfondire, senza tema di invadere campiistituzionali, vagliato il rilievo più generale della vicenda. Nonintendo in questa sede richiamare le innumerevoli prove e dati emersie portati già a conoscenza pubblica dopo analisi attente edapprofndite di prove dirette (audio). ;a sottolineo che lavicenda richiama le Sue illuminanti esternazioni digrande rilievo in materia afferente minori e turpi attività. Seil magistrato Paolo Ferraro non avesse scoperto quello che si evincedalle registrazioni della Cecchignola, non avrebbe mai concoraggio messo in gioco la sua vita e vita professionale, per dovere.
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La presente viene sottoscritta per integralecondivisione e conferma dei fatti esposti, dalla “pretermessa” coniuge Patrizia Stefania Eugenia Foiani. Roma 16 maggio 2018
PaoloFerraro Patrizia Stefania Eugenia Foiani
ALLEGATI VIA PEC
- Ricorso in Appello, controdeduzioni inAppello, sentenza del collegio indicato della Corte di Appello diRoma.
ALLEGATI CHE SARANNO DEPOSITATI AGLI UFFICI PROTOCOLLO DEL CSM E DELMINISTERO DI GIUSTIZIA.
- DVD1 depositato col ricorso in APPELLO edintegrato con gli atti del processo successivi, in digitale, contenentedocumentazioni digitali e multimediali.
- DVD2 depositato a corredo memoria depositataautorizzata in replica alla comparsa di risposta nel processo diappello indicato
- DVD integrato multimediale con sistema di provedirette analizzate e contestualizzate circa le vicende a monte ed avalle, depositato anche ai fini della istanza di revisione.
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SEGNALAZIONE-ISTANZA DI RIESAME DISPENSA
APPELLO CONTRO SENTENZA DI PRIMO GRADO CON DVD1
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SLIDESHARE
SEGNALAZIONE-ISTANZA DI RIESAME DISPENSA
APPELLO CONTRO SENTENZA DI PRIMO GRADO CON DVD1
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SEI DVD CONFORMI DVD DEPOSITATO, PER VISUALIZZAZIONE ASCOLTO E VAGLIO DIRETTO PROVE COLLEGIO E CONTROPARTE.
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CONTRODEDUZIONI - MEMORIA DI REPLICA con DVD2
ALLEGATI DIGITALI MEMORIA AUTORIZZATA SU DVD2 IN APPELLO
- OMISSIS
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SENTENZA CORTE APPELLO
PRESIDENTE Mariagiulia De Marco relatore Anna Maria Pagliari
PRESIDENTE Mariagiulia De Marco relatore Anna Maria Pagliari
UNA SENTENZA ancora .. CONTINUANO from Paolo Ferraro
SENTENZA TRIBUNALE PRIMO GRADO - GIUDICE CONTENTO
Sentenza giudice Tribunale a from Paolo Ferraro
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APPELLO IN CONSIGLIO DI STATO PENDENTE PER IL MERITO
CON ANNOTAZIONI FASE CAUTELARE (Rigetto sospensiva obnubilando cinque capitoli "dichiarati non esistenti)
AMNCDD |
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